di Francesco Cappello
Il sistema bancario, reso instabile dalla scelta liberista che ha privilegiato l’attività bancaria volta alla speculazione finanziaria a discapito del suo tradizionale ruolo di supporto all’economia reale, appare soggetto a grande crisi sistemiche, come già nel 2007 quando sarebbe dovuto implodere e fu salvato dalle grandi banche centrali (FED, BCE, ecc.). Ignazio Visco, alla seconda conferenza Baffi Carefin ha detto: “Questo shock senza precedenti potrebbe causare qualche vittima tra le banche”.
Si ricordi cosa successe agli islandesi che si videro bloccate carte di credito e bancomat da un giorno all’altro, scoprendolo alla cassa di un qualche negozio o supermercato al momento del pagamento degli aquisti. La stessa cosa accadde negli USA dove Lehmann Brothers fu lasciata fallire. Anche negli Stati Uniti si scatenò la corsa agli sportelli. Ne nacque il movimento Occupy WallStreet.
In pratica le banche si sono (auto)salvate con denaro fiat di banca centrale (creato opportunamente dal nulla) che come si sa sono controllate dalle grandi banche d’affari private. In pratica le cose sono andate come se fosse stato detto loro: ecco, avete provocato una catastrofe finanziaria, vi salviamo comunque perché siete troppo grosse per fallire – too big to fail – nel senso che si ritiene che poiché il loro fallimento sarebbe in grado di innescare una devastante crisi sistemica del settore finanziario, tanto vale lasciarle continuare ad operare come hanno sempre fatto…
Se qualcuno pensasse che dopo aver salvato il sistema bancario con la immissione di migliaia di miliardi di dollari ed euro siano state imposte regole diverse alla finanza internazionale, ebbene, si sbaglia di grosso.
Qualcosa però è cambiato ma non nel senso che ci saremmo aspettati:
il bail-in (se la tua banca fallisce la responsabilità, caro utente, è tua ché non hai saputo ben scegliere)
ci si avvia con determinazione crescente verso la smaterializzazione di tutta quella moneta che ancora conserva forma fisica in modo da rendere vana qualsiasi corsa agli sportelli… Questo si configura come uno tra i più efficaci sistemi di controllo della popolazione. È, infatti, sufficiente un click per impedire l’accesso a chiunque alle proprie risorse finanziarie.
Tra i tanti effetti collaterali dell’abolizione del contante (propagandato quale strumento per combattere l’evasione fiscale) è facile immaginare cosa accadrebbe in caso di black out energetico per un qualsiasi motivo così come al destino di quelle persone che trovandosi in condizioni di povertà estrema (in Italia 5 milioni … numero in crescita), come i mendicanti, i senza casa, ecc.
Si pensa, forse, di dotarle di pos elettronici wireless con annesso conto corrente?
Elemosine, mance, oboli, piccoli prestiti tra amici, diventerebbero di fatto impossibili se, come richiesto da qualcuno, la smaterializzazione divenisse integrale.
Si pensi poi al destino di tutto quel piccolo commercio locale, magari di prodotti tradizionali, tipici, biologici, che si svolge necessariamente in contanti in piccoli mercati rionali, commercio condotto anche da venditori ambulanti che sono spesso anche i produttori delle loro merci e che piuttosto che soddisfare ai vincoli europei, rimangono rispettosi della tradizione italiana, in conflitto con i dettami Ue.
Se sino ad oggi abbiamo potuto ovviare utilizzando i contanti per gli scambi di questo genere di prodotti nel futuro l’unica forma di resistenza utile consisterà nel trovare altri sistemi di pagamento locale come il baratto in reti di mutuo credito locale o l’uso di moneta comunale. Vedi il mio “Torniamo al baratto”
Bisogna domandarsi se è vero che la smaterializzazione del contante riesca ad incidere efficacemente sulla tassabilità delle grandi multinazionali operanti nel nostro paese così come su quella piaga globale dei paradisi fiscali, legata, come moltissime delle difficoltà che viviamo da decenni, alla liberalizzazione dei flussi finanziari non ostacolati, nelle loro scorribande speculative, da nessun confine.
Infine: poiché la moneta digitale, avente come vettore carte di credito e bancomat, si esaurisce usandola (vedi immagine) essa sottrae moneta dalla circolazione. Nella condizione di rarefazione monetaria e di moneta a debito in cui viviamo bisogna valutare come la tassazione del contante contribuirà alla spinta del sistema economico sempre più verso il baratro della deflazione soprattutto in considerazione del fatto che siamo già tra i paesi al mondo con, sulle spalle, il più alto carico fiscale senza per questo poter godere di corrispondenti servizi.
Integrazione del 2 novembre
Con la crisi sanitaria scatenata dalla pandemia il contante è stato individuato quale presunto vettore di contagio e questo ha dato un ulteriore pretesto al progetto di digitalizzazione di tutta la moneta. In particolare si pensa ad una nuova moneta digitale della Banca Centrale. Gia nel 2018 la Lagarde, dal FMI, aveva affermato che le banche centrali dovrebbero prendere in considerazione l’emissione di moneta digitale, moneta quindi non prelevabile in contanti, perché bit digitali di Banca Centrale. Con un click te la do con un altro te la levo…
Integrazione di Mercoledì 25 Novembre
Dal profilo FB di Salvatore Cincotta
[100 euro spesi con le carte di credito per 60 volte diventano zero e i 100 euro vengono assorbiti totalmente dal sistema bancario]
TUTTI FELICI E CONTENTI CHE IL GOVERNO PER LA “PSEUDO” LOTTA ALL’EVASIONE, LIMITA SEMPRE DI PIÙ LA CIRCOLAZIONE DEL CONTANTI.
DAL PRIMO GENNAIO SI POTRANNO PAGARE IN CONTANTI MAX 1.000 EURO.
MA NON VI RENDETE CONTO CHE PIAN PIANINO CI STANNO TOGLIENDO LA TITOLARITÀ DEL NOSTRO DENARO?
BASTERÀ UN CLICK PER BLOCCARE IL NOSTRO CONTO CORRENTE I NOSTRI DEPOSITI SENZA POTER PIÙ DISPORRE DEL NOSTRO DENARO, DELLE NOSTRE CARTE DI CREDITO E BANCOMAT.
Il consiglio di Salvatore Cincotta
“convertire parte dei risparmi in monete aure (tipo sterline oro) e detenerle personalmente, in maniera tale da avere sempre la titolarità del proprio risparmio. Vanno comprate e rivendute esclusivamente nei Banco metalli ufficialmente autorizzati, non nei compra oro, dove normalmente le migliori aziende applicano una commistione dell’ 1,5% in compra e 1% in vendita sul valore corrente dell’oro”
addendum del 12 dicembre
Cashback direzione cashless
Scaricando un’apposita applicazione l’APP IO, a ogni successivo acquisto effettuato con carte di credito o con bancomat (non tutti hanno un bancomat o una carta di credito), dopo essere stati accreditati, riceveremo, a tempo debito, uno sconto del 10% ma per ogni acquisto ti torneranno indietro (back..) al massimo 15 euro. Qualora cioè si spendessero 200 euro non si avrebbe diritto a 20 euro di sconto ma a 15 euro semprecché nel periodo natalizio (extra cashback di natale) avrai totalizzato almeno 10 acquisti. Nel seguito la scansione temporale sarà di sei mesi in sei mesi. Nel corso di ogni semestre si dovranno effettuare almeno 50 acquisti. Lo sconto massimo accumulabile sarà di 150 euro a semestre ossia 300 euro/anno. Il pieno sfruttamento dei vantaggi offerti porta ad un ritorno di 300 euro nel corso di un anno in cui la spesa effettuata è stata di 3000 euro maturati qualora si siano effettuate almeno 50 acquisti a semestre. Attenzione non si possono ottenere sconti su acquisti legati alla propria professione. In pratica saranno esclusi, ad esempio, gli acquisti di forniture di cui necessitano i professionisti, artigiani, microimprese, nell’espletazione della propria attività. Una strana scelta dato lo scopo dichiarato di lotta all’evasione fiscale. Pagando il dentista oppure la manutenzione della caldaia la scelta di pagare in contanti senza fattura per evitare l’IVA sulla fattura da una parte e le tasse sul reddito dall’altra, evadendo il fisco, continuerà ad essere quella più conveniente. E’ inoltre previsto il Super Cashback per ogni semestre ossia un ulteriore rimborso di 1.500€ per i primi 100 mila partecipanti che avessero effettuato il maggior numero di acquisti nei sei mesi, senza tener conto degli importi spesi. Si potranno così ricevere fino a 3.000€ l’anno. Facile pensare alla induzione di una inflazione sui prezzi al dettaglio, indotta dall’aumentato potere d’acquisto, seppure più percepito che reale. Oltretutto l’attivazione del sistema del cashback costerà agli esercenti una spesa che varia da 100 a 300€ che cercheranno di recuperare in qualche modo.
Si noti che nel caso delle carte di credito con le quali si spende un prestito che ci è stato accreditato si premia una modalità di spesa effettuata con moneta scritturale bancaria a debito. Le risorse per sostenere il cashback verranno naturalmente dai contribuenti. I benefici saranno distribuiti in modo diseguale poiché non tutti hanno eguale capacità di spesa e sono tanti i cittadini che non possiedono carte.
Attenti, nel frattempo, a non sconfinare con le spese perché le nuove norme della autorità bancaria europea (E.B.A.) prevedono “che le banche definiscano automaticamente come inadempiente il cliente che presenta un arretrato da oltre 90 giorni, il cui importo risulti, allo stesso tempo per i Privati e Piccole e Medie Imprese superiore ai 100€ e superiore all’1% del totale delle esposizioni verso il Gruppo bancario” (superiore ai 500€ nel caso di grandi imprese). Questi sconfinamenti autorizzeranno blocchi dei conti correnti, fidi, domiciliazione bancaria delle bollette ecc. Attenzione, in particolare, a chi utilizzasse carte con la speranza di incassi a copertura di spesse effettuate nel mese precedente e simili…
Nei prossimi 2 anni le risorse necessarie per finanziare il cashback ammonteranno a 4,7 miliardi di euro. Una spesa smisurata che tutti gli italiani saranno chiamati a pagare per incentivare l’utilizzo della moneta elettronica, concorrendo così alla riduzione dei pagamenti in nero effettuati con il contante. Nella pratica, però, sarà un provvedimento che favorirà soprattutto coloro che possiedono una elevata capacità di spesa. Persone che, secondo le statistiche, vivono nelle grandi aree urbane del Nord, dispongono di una condizione professionale e un livello di istruzione medio-alto. Insomma, una misura a vantaggio dei ricchi, ma pagata con i soldi di tutti. Un modo veramente molto singolare di combattere l’evasione fiscale.
Sottolinea il segretario della CGIA, Renato Mason:
Rispetto al 2019, quest’anno il nostro erario registrerà, a causa degli effetti negativi provocati dal coronavirus alla nostra economia, una contrazione del gettito tributario pari a 48 miliardi di euro, di cui oltre 7 a seguito della riduzione degli incassi dovuti alle attività di contrasto all’evasione fiscale. Ebbene, a fronte delle difficoltà in cui versano le nostre casse pubbliche e il crollo delle entrate, ha senso aumentare l’indebitamento di quasi 5 miliardi in 2 anni per agevolare chi normalmente spende di più ? Queste risorse, forse, non potevano essere impiegate per aiutare in misura più diretta e incisiva i commercianti e in generale tutti i lavoratori autonomi che utilizzano come sistema di pagamento il Pos ?
vedi anche (Attenzione a non andare in rosso sul conto corrente per i clienti di questa banca)
Il Recovery plan
prevede un Piano cashless, per lo stop all’uso del contante, da 10 miliardi in tre anni.
per integrazioni successive http://www.francescocappello.com
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