di Francesco Cappello
Un vaccino in fase di sperimentazione che non ti impedisce di trasmettere il virus né di ammalarti, e se ti ammali da vaccinato rischi il potenziamento anche fatale della malattia nonché una miriade di effetti immunopatologici, a cosa serve esattamente? Tamponi versus lockdown. Cure domiciliari precoci negate.
La ministra francese della cultura, pur contraria al passaporto vaccinale, si era fatta vaccinare lo scorso 17 marzo. Roselyne Bachelot positivizzata dopo la vaccinazione è stata ricoverata per covid e sottoposta ad ossigenoterapia forzata.
La notizia sui giornali italiani è riportata facendo esclusivo riferimento al ricovero per covid. Che Roselyne B. si fosse vaccinata 10 giorni prima sembra non interessare. L’Ansa piuttosto preferisce stigmatizzarla raccontando come “la sera prima del tampone positivo la ministra era andata ad uno spettacolo dell’Opéra Bastille, aperto solo per una trentina di personalità, e alla fine era andata anche a congratularsi con gli artisti dietro le quinte. Poche ore prima, aveva decorato il cantante Michel Sardou della Legion d’Onore…”.
Evidentemente la ministra si pensava vaccinata ed immune…
Ma no! insorgono i fidelizzati alla magicasalvificapozione, è perché non aveva ancora assunto la seconda dose…!
Il sociologo De Masi si positivizza dopo due dosi di vaccino e il virologo
F. Pregliasco ipotizza che possa trattarsi di un caso sfortunato: De Masi sarebbe uno di quei casi di mancata efficacia, ricadente in quel 5% di immunizzazione fallita a fronte del 95% di “fortunati” immunizzati dal vaccino. Ricordiamo a proposito, la valutazione di Peter Doshi che, dalle pagine del British Medical Journal, ha ridimensionato drasticamente l’effettiva efficacia dei vaccini di Pfizer e Moderna dal 95% a valori compresi tra il 19% e il 29%.
A Malta sei persone si sono ammalate di Covid-19 e sono morte nonostante fossero state sottoposte alla doppia vaccinazione contro il virus. Il Messaggero riporta la notizia suggerendo che il motivo della morte sia da attribuire alla covid e non al vaccino….
Anche in quest’altro caso ci viene spiegato, a scanso di equivoci, come il soggetto seppure doppiamente vaccinato, non avesse sviluppato abbastanza anticorpi. Viceversa l’ipotesi di potenziamento della malattia non viene nemmeno presa in considerazione, come nei casi che seguono, venuti alla ribalta della cronaca, quasi esclusivamente locale…
Professore morto a Bologna: il vaccino AstraZeneca non c’entra. “Aveva il Covid” In questo caso due domande sorgono spontanee. Si può essere ammessi a vaccinazione mentre si è affetti da covid? Siamo sicuri che non si tratti piuttosto di potenziamento fatale della malattia? In questo, come nei casi a seguire, le complicanze fatali tipiche della covid appaiono evidenti.
Zelia Guzzo, 37 anni, colpita da emorragia cerebrale. Tre settimane fa aveva ricevuto il vaccino Astrazeneca.
E’ morta all’ospedale Cardarelli Ilaria Pappa, 31 anni, docente dell’istituto Mennella di Ischia. Il decesso della giovane professoressa è avvenuto per una trombo-embolia. Ilaria Pappa si era sottoposta al vaccino anti-covid nell’ambito della campagna di somministrazione Astrazeneca destinata alla scuola.
Di seguito un ulteriore caso tipico ben descritto dal referto medico letto dall’avvocato di famiglia:
“trombosi e grave trombocitopenia – trombosi all’aorta iliaca, alla vena porta, alla giugulare, un’embolia polmonare ed una trombosi a livello encefalico. Oggi è sopraggiunta una emorragia cerebrale e la paziente è stata operata d’urgenza nel reparto di neurochirurgia. Adesso si trova in coma farmacologico, intubata in terapia intensiva tra la vita e la morte”
«I familiari intendono precisare che la congiunta di anni 55 non ha mai sofferto di patologie, non è allergica e non prende farmaci abituali».
Ecco altri casi emblematici di vaccinati
“Mario Marino medico condotto di Montemarano nell’Avellinese: “Sto male, sto vivendo un incubo”. Si è ammalato per andare a visitare a casa due pazienti positivi.
Sono 4 i casi di operatori sanitari vaccinati che hanno contratto il virus. Ad Avella, muore prof. di matematica di 57 anni”
Il caso del dott. Angelo Frieri colto senza preavviso da un infarto
moltissimi gli altri casi di cui si ha notizia anche grazie ad un monitoraggio della cronaca locale in virtù dell’attività di gruppi facebook dedicati. Eccone un esempio – il gruppo FB NESSUNA CORRELAZIONE – in rapida crescita rispetto al numero delle adesioni, attualmente quasi 24 mila
RICORDIAMO QUI DI SEGUITO I TRE PRINCIPALI MECCANISMI IMMUNOPATOLOGICI QUALI EFFETTI AVVERSI SCATENABILI DALLA VACCINAZIONE A BREVE TERMINE MA SOPRATTUTTO A MEDIO E LUNGO TERMINE (1)
scatenabili dalla vaccinazione contro il SARS-Cov-2
Il peccato antigenico originale
Quando il vaccinato si infetta con un mutante del virus selvatico diverso
rispetto all’antigene vaccinale, il suo sistema immunitario adattativo
risponde in maniera non specifica e debole, perché programmato per
rispondere in maniera efficace solo all’antigene vaccinale.
Il virus continua a replicarsi nel vaccinato portando ad un’infezione cronica con il rischio di sviluppare uno stato infiammatorio-autoimmune a lungo termine e recidive dell’infezione in forma atipica e resistente ai trattamenti farmacologici.
Il potenziamento dipendente dall’anticorpo ADE
Quando un soggetto che possiede un livello anticorpale sub-ottimale (in
seguito ad un’infezione primaria o a vaccinazione) viene a contatto con
un virus simile e si infetta, il suo sistema immunitario favorisce
l’infezione e le complicazioni fatali della malattia.
In altre parole, una parte dei vaccinati sono predisposti dalla
vaccinazione proprio a manifestare le complicazioni gravi e fatali della malattia dalla quale si vogliono proteggere.
La sindrome autoimmune/infiammatoria
Gli anticorpi prodotti in seguito alla vaccinazione, per mimetismo
molecolare attaccano sia le proteine virali che le proteine umane,
scatenando reazioni autoimmuni-infiammatorie contro le strutture
dell’organismo.
L’autoimmunità quindi è una reazione avversa che può manifestarsi sia per effetto dell’eccessiva infiammazione da tempesta di citochine che comporta la distruzione dei tessuti, che in conseguenza del mimetismo molecolare tra l’antigene vaccinale e le proteine umane.
Si aggiunga la possibilità di
Shock anafilattici immediati o ritardati
Il liposoma costituisce il veicolo del vaccino Pfizer. Le molecole di mRNA devono essere in grado di penetrare attraverso la membrana cellulare per raggiungere gli apparati ribosomiali necessari per tradurre i trascritti in proteine. Si raggiunge lo scopo attraverso incapsulamento, dei segmenti dell’mRNA virale che codificano la spike, in nanoparticelle lipidiche (LNP).
E’ noto come “l’iniezione endovenosa di una varietà di farmaci nanotecnologici potenziati (liposomiali, micellari, coniugati con polimeri) e a base di proteine (anticorpi, enzimi) può portare a reazioni di ipersensibilità (HSR), conosciute anche come reazioni da infusione o anafilattoidi. Il meccanismo molecolare dei sintomi di allergia da lieve a grave (shock anafilattico fatale) può differire da caso a caso e per lo più non è noto, tuttavia, in molti un fattore che contribuisce, è l’attivazione del sistema del complemento (C)“. (1)
Come se non bastasse
dall’ultimo lavoro della dott.ssa Bolgan si apprende della tossicità della Spike, tossine virali in grado di causare danni vascolari, aggregati prionici nel cervello che spianano la strada a patologie neurodegenerative, quali il Parkinson o il morbo di morbo di Creutzfeldt-Jakob.
La spike contiene sequenze tipiche delle tossine di certi veleni animali in grado di legarsi a recettori nel cervello come nel cuore o in altri tessuti causando intossicamento ed avvelenamento. È noto, come nel Long Covid (cronicizzazione della malattia) si manifestino patologie molto gravi a carico del sistema nervoso centrale. Le conseguenze negative della Long Covid possono aversi come conseguenza della vaccinazione. La vaccino resistenza seleziona rappresentanti più aggressivi e pericolosi del virus con cui i vaccinati possono infettarsi, contagiare e manifestare potenziamento, autoimmunizzazione ecc.
Sappiamo inoltre della possibilità che la vaccinazione possa slatentizzare malattie auto immuni, presenti cioè allo stato latente, non ancora manifesto, come pure aggravare quelle esistenti.
Il virus rischia di diventare più patogeno quando si vaccina tutta la popolazione anche perché si selezionano quei mutanti che non si legano ai microRNA cosa che non succede in natura essendo il sistema inmunitario abituato a “vedere” virus interi e infettivi e non sue frazioni in forma di segmenti.
I microRNA non codificanti, si comportano così, quali interferenti nella regolazione dell’espressione genica.
I vaccini ad acidi nucleici geneticamente modificati ottenuti mediante l’impiego della tecnologia del DNA ricombinante, compresi i virus che contengono il virus attenuato possono causare interferenza genica con gli altri trascritti presenti nella cellula, e modificare in maniera patologica il suo metabolismo. (vedi p. 42 – Tossicologia della Spike di L.B.)
Teniamo conto del fatto che i vaccini anticovid di ultima generazione inducono le cellule umane a diventare fabbriche di produzione della proteina spike…
Non sappiamo con quale incidenza, questi ed altri effetti avversi, colpiranno nel corso del tempo la popolazione, per semplice mancanza di dati, non essendo stata completata la sperimentazione clinica dei vaccini ora in uso nella campagna vaccinale di massa attualmente in corso. La fine della sperimentazione, direttamente sulla popolazione, essendo prevista tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023.
SI PUÒ COSTRINGERE AD ASSUMERE UN VACCINO CHE PUÒ AMMALARE E/O UCCIDERE? UN VACCINO IN FASE DI SPERIMENTAZIONE CHE OLTRETUTTO NON GARANTISCE ALCUNA PROTEZIONE NÉ PER SÉ STESSI NÉ PER IL PROPRIO PROSSIMO
Ecco di seguito la dichiarazione di Davide Sassoli attuale Presidente del Parlamento europeo
Alla stesso modo dichiara Draghi nel corso di una conferenza stampa:
“Il governo intende intervenire. Non va bene che operatori sanitari non vaccinati siano a contatto con malati. La ministra Cartabia sta prendendo un provvedimento a riguardo”. Come si sa il governo non ha tardato a emettere decreto legge per obbligo vaccinale che aspetta ora l’approvazione del Parlamento.
Secondo Antonino Galloni tuttavia: “non si farà la legge perché se si facesse a quel punto cadrebbe la liberatoria perché non posso essere costretto a subire un trattamento sanitario e nello stesso tempo firmare una carta in cui sollevo le società che hanno prodotto il vaccino dalla loro responsabilità” per eventuali futuri danni vaccinali. In pratica se la legge può imporre l’obbligo tale obbligo non può però essere esercitato rispetto all’assunzione di vaccini sperimentali.
qui l’analisi del prof. Pellacani sul decreto relativo all’obbligo vaccinale per medici e infermieri.
Importante l’opposizione crescente tra gli operatori sanitari e la crescita dell’adesione a sindacati non allineati come il sindacato Suomi, un “sindacato utenti ed operatori per una medicina integrata”.
canale telegram solo per sanitari contrari all’obbligo vaccinale. La mia salute non è in vendita
Possibile rivolgersi, per assistenza legale, tra gli altri, all’associazione mille avvocati per la Costituzione e/o a COMICOST
SI MOLTIPLICANO I CASI DI POSITIVITÀ E SINTOMATICITÀ DOPO IL VACCINO
Negli ospedali si susseguono casi che hanno tutte le caratteristiche del potenziamento della malattia in seguito alla vaccinazione (potenziamento dipendente dall’anticorpo – ADE) mentre il personale sanitario viene obbligato al vaccino… I casi di positivizzazione post vaccinale vengono appurati tra gli operatori e gli utenti di istituzioni sanitarie ma al di fuori di tali ambiti non esiste farmacovigilanza attiva. (vedi La Repubblica)
Secondo alcune ipotesi che necessitano di ulteriori verifiche, la positività post vaccinale potrebbe dipendere da riattivazione del virus negli asintomatici come pure dall’incontro del vaccinato con varianti del virus diverse rispetto a quello per cui si viene vaccinati.
Cluster scoperto nella Residenza per anziani di Cremona. Gli anziani erano stati vaccinati tra gennaio e febbraio. Il direttore sanitario della struttura, Pani: «Il problema non riguarda la regolarità delle procedure, ma l’efficacia del farmaco» Quindici gli ospiti risultati positivi al Covid.-19 di cui 4 ricoverati.
Ci chiediamo quale sia l’efficacia effettiva di questi vaccini.
Potrebbe trattarsi della messa in circolazione di una variante generata dalla resistenza al vaccino da una o più delle persone vaccinate che abbia poi infettato gli altri ospiti della comunità?
Suore positivizzate dopo il vaccino
Il Cile è il Paese sudamericano più avanti nella campagna vaccinale. Malgrado un terzo della popolazione abbia già ricevuto una dose, il contagio si rinfocola e tornano i lockdown.
La Tercera cita gli ultimi dati del Ministero della Salute, delle comunità locali: Circa il 20% dei comuni cileni registra più decessi per Covid-19 nel 2021 che in tutto il 2020.
Quel che si comincia ad intravedere nel nostro paese è coerente con quanto emerso da una revisione indipendente dei dati pubblicati dal ministero della salute israeliano intorno ai primi risultati delle vaccinazioni Ecco una sintesi dei risultati:
Concludiamo che i vaccini Pfizer, per gli anziani, hanno ucciso durante il periodo di vaccinazione di 5 settimane circa 40 volte più persone di quanto la malattia stessa avrebbe ucciso, e circa 260 volte più persone della malattia nella classe di età più giovane. Sottolineiamo che tutto questo al fine di produrre un passaporto verde valido al massimo 6 mesi e promuovere le vendite Pfizer.
Questi numeri stimati di morti per il vaccino sono probabilmente molto inferiori ai numeri effettivi poiché rappresentano solo quelli definiti come morti per COVID-19 per quel breve periodo di tempo e non includono AVC eventi cardiaci (e altri) derivanti dalle reazioni infiammatorie in decine di rapporti documentati sul sito NAKIM, che a loro volta sono solo la punta dell’iceberg, vedi qui.
Nel mentre gli autori attribuiscono al potenziamento dipendente dall’anticorpo (ADE), in concomitanza con la comparsa di varianti del virus, a causa della vaccino resistenza, affermano che se
tutto questo vale per gli effetti a breve termine, nei mesi a venire ci aspettiamo di dover affrontare gli effetti avversi a medio e lungo termine della vaccinazione relativamente al potenziamento della malattia dipendente da anticorpo ADE a cui saranno soggetti i vaccinati a causa di infezioni con rappresentanti mutati del virus (varianti) emerse a causa della vaccinazione, mutanti cioè resistenti alla vaccinazione ossia selezionati dai vaccini.
In una lettera del 21 marzo 2021 pubblicata sul sito Nakim.org, il professor Montagnier, premio Nobel per la medicina, sostiene la richiesta del dottor Seligmann e dell’ingegnere Haim Yativ per la sospensione della vaccinazione contro il Covid-19. È indirizzata al Presidente della Corte Suprema dello Stato di Israele. “Luc Montagnier, dopo aver visto il debriefing di FranceSoir con il dottor Seligman sull’alta mortalità a seguito della vaccinazione Pfizer, ha accettato di scrivere un parere alla Corte Suprema spiegando i pericoli coinvolti nel vaccino a RNA messaggero“.
TAMPONI e LOCKDOWN
In condizioni normali il sistema immunitario delle persone viene potenziato attraverso le interazioni con gli altri. Bambini e giovani adulti sani hanno un sistema immunitario generalmente sano e robusto. In realtà sono solo gli anziani con comorbilità che hanno maggiori probabilità di essere minacciati da un nuovo virus. La popolazione con sistema immunitario efficiente rimane asintomatica positiva (80%). Questa larga componente della popolazione contribuisce a selezionare e diffondere varianti attenuate del virus (vaccinazione naturale) che non provocano la malattia (2), viceversa i vaccini non impediscono alle persone di contrarre il covid-19 né di selezionare e trasmettere varianti più aggressive del virus.
Il nuovo rapporto dell’Iss, Aifa, Inail e Ministero ribadisce che chi si è vaccinato deve continuare ad adottare misure di distanziamento fisico, mascherine, igiene. La durata della protezione vaccinale non è ancora nota. La risposta protettiva al vaccino può variare da individuo a individuo. Non è noto se i vaccini impediscano completamente la trasmissione del virus.
Alla luce di quanto precede capiamo meglio la risposta ad una delle domande autoposte dall’AIFA, la 7, che si conclude con le parole: Ecco perché essere vaccinati non conferisce un “certificato di libertà” ma occorre continuare ad adottare comportamenti corretti e misure di contenimento del rischio di infezione.
Coerentemente con AIFA l’Istituto Superiore di Sanità:
Se una persona vaccinata con una o due dosi viene identificata come contatto stretto di un caso positivo, bisogna adottare le misure previste per i contatti stretti?
16 marzo 2021 – Se una persona viene in contatto stretto con un caso positivo per SARS-CoV-2, secondo le definizioni previste dalle Circolari del Ministero della Salute, questa deve essere considerata un contatto stretto anche se vaccinata, e devono, pertanto, essere adottate tutte le disposizioni prescritte dalle Autorità sanitarie. Si mantiene la deroga alla quarantena per il personale sanitario, con il rispetto delle misure di prevenzione e protezione dell’infezione, fino a un’eventuale positività ai test di monitoraggio per SARS-CoV-2 o alla comparsa di sintomatologia compatibile con COVID-19.
Il Giappone che ha sempre evitato le chiusure coatte generalizzate ha conteggiato sinora meno di 9mila decessi. Si tenga presente che la popolazione giapponese è più che doppia rispetto alla nostra con una densità di 340 ab/km^2 anch’essa quasi doppia di quella italiana… Attenzione i nostri decessi attribuiti al covid hanno superato i 100 mila, quindi 200 mila se avessimo lo stesso numero di abitanti del Giappone! In pratica rinchiudendo la gente in casa, uccidendo interi settori dell’economia, abbiamo raggiunto il fantastico risultato di totalizzare 20 volte più decessi del Giappone. Solo una campagna vaccinale potrebbe cambiare tragicamente questo positivo stato di cose nell’andamento dell’epidemia giapponese…
In Australia, per fare un altro esempio, nessun lockdown, tutto aperto e fruibile, nessun obbligo di mascherine, e meno di 1000 deceduti, quasi tutti concentrati nel Victoria, su una popolazione complessiva di 25 milioni di abitanti, perlopiù concentrati sulla fascia costiera. In pratica, in rapporto alla popolazione, l’Italia, con tutte le restrizioni che conosciamo, ha subito circa 44 volte più decessi attribuiti al covid rispetto all’Australia.
Ecco l’incipit dello studio dell’AIER, l’American Institute for Economic Research: Lockdowns Do Not Control the Coronavirus: The Evidence
L’uso di blocchi universali in caso di comparsa di un nuovo agente patogeno non ha precedenti. È stato un esperimento scientifico in tempo reale, con la maggior parte della popolazione umana utilizzata come topi da laboratorio. I costi sono innumerevoli.
La domanda è se i blocchi hanno funzionato per controllare il virus in un modo scientificamente verificabile. Sulla base dei seguenti studi, la risposta è no e per una serie di ragioni: dati errati, nessuna correlazione, nessuna dimostrazione causale, eccezioni anomale e così via. Non esiste alcuna relazione tra blocchi e controllo dei virus.
Si continuano a usare tamponi quali test di positività usati male e impropriamente. Al di là del fatto che si può risultare positivi e non essere affetti da covid così come risultare negativi pur in presenza di tutti i segni clinici della malattia, i falsi risultati frutto dei sistematici screening di massa sono serviti, servono, a legittimare il protrarsi dell’emergenza e dei lockdown. È evidente, infatti, come essi abbiano influito sulla determinazione del coeffiente RT, il numero medio di persone a cui un infetto trasmetterà il virus, in un certo momento. Come è noto il valore del suddetto coefficiente è l’interruttore che decide se dar seguito a ulteriori restrizioni e chiusure. [vedi il mio Dubbi da tamponare]
Leggi l’articolo del dottor Mike Yeadon, ex vicepresidente e scienziato capo della Pfizer: La pseudo-epidemia falsa positiva della PCR
Peter Koenig denuncia dalla pagine di Global Research
Non solo i test covid sono diventati un business da 100 miliardi di dollari, ma sono anche potenzialmente un “business mortale”. I tamponi PCR e Quick Test sono sterilizzati con il cancerogeno ossido di etilene.
In sostanza, l’EPA dice quanto segue sull’ossido di etilene, cancerogeno:
“L’EPA ha classificato l’ossido di etilene come cancerogeno per l’uomo nel dicembre 2016. Studi sui lavoratori dimostrano che la loro esposizione all’ossido di etilene è associata a un aumentato rischio di cancro dei globuli bianchi (le cellule del sistema immunitario che combattono le infezioni). Gli studi hanno anche mostrato un aumento del rischio di cancro al seno nelle donne “.
“L’evidenza nell’uomo indica che l’esposizione a lungo termine all’ossido di etilene aumenta il rischio di tumori dei globuli bianchi, inclusi linfoma non Hodgkin, mieloma e leucemia linfocitica. Gli studi dimostrano anche che l’esposizione a lungo termine all’ossido di etilene aumenta il rischio di cancro al seno nelle donne “.
“L’EPA, così come l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro e il Programma nazionale di tossicologia, classifica l’ossido di etilene come cancerogeno per l’uomo. Le prove nell’uomo indicano che l’esposizione all’ossido di etilene per inalazione aumenta il rischio di tumori linfoematopoietici (inclusi linfoma non Hodgkin, mieloma e leucemia linfocitica) e, per le donne, cancro al seno.
L’Ossido di etilene è mutageno (cioè può cambiare il DNA in una cellula). I bambini possono essere più suscettibili agli effetti nocivi delle sostanze mutagene “.
Naturalmente quanto precede crediamo valga soprattutto in quei casi in cui il test fosse ripetuto con una certa regolarità sulla stessa persona come si vorrebbe fare al rientro degli studenti delle primarie e delle medie inferiori a scuola nel periodo post Pasquale.
Ci si chiede come mai si insista ad usare il tampone rischiando oltretutto di danneggiare la barriera ematoencefalica per errori nell’esecuzione quando la saliva è un campione molto migliore del muco prelevato tramite tampone naso/faringeo.
qui i danni dei tamponi secondo le analisi della dott.ssa Antonietta Gatti
nell’articolo qui “linkato” il caso di un “Neonato deceduto a seguito di un sanguinamento inapparente causato dall’esecuzione del tampone”
nonché la necessità di essere informati intorno agli innumerevoli rischi del tampone per i bambini.
TERAPIA DOMICILIARE PRECOCE – RUOLO VIRTUOSO ASINTOMATICI
Cos’è meno pericoloso, vaccinarsi o curarsi, nel caso in cui ci si ammali di covid?
La terapia domiciliare precoce effettuata con i giusti farmaci (antibiotici, antinfiammatori, anticoagulanti, idrossiclorochina, ecc.) ha successo praticamente totale se attuata tempestivamente (vedi il mio I negazionisti della terapia domiciliare precoce). Per giovani sani, come mostrano i dati dell’ISS, la possibilità di ammalarsi di covid è del tutto remota. Viceversa questi giovani e tutte le persone con robusto sistema immunitario dovrebbero poter svolgere il loro ruolo di selezionatori e diffusori di varianti attenuate del virus (in grado di infettare ma non di causare la malattia), una vaccinazione naturale che porta all’endemizzazione dell’epidemia. (2)
L’endemizzazione è stata osservata con le prime forme di SARS. La vaccino resistenza, viceversa, seleziona e diffonde ceppi resistenti, varianti più aggressive del virus. Gli anticorpi vaccinali facilissimamente possono risultare non neutralizzanti rispetto alle varianti. La vaccinazione di per sé non può portare ad alcun effetto gregge. Essa difatto ostacola l’endemizzazione. L’altro ostacolo, ovviamente, deriva dalla pratica insana di tenere in isolamento gli asintomatici positivi.
La diffusione e la pratica della giusta prevenzione (3) dovrebbe essere la preoccupazione e l’occupazione più importante di istituzioni sanitarie e governative.
Tuttavia si preferisce estendere la vaccinazione a giovani e bambini. Leggiamo l’incipit dell’articolo che su La Repubblica annuncia la campagna vaccinale nei loro confronti. Si commenta da sé:
Le case farmaceutiche stanno da tempo reclutando migliaia di persone sotto i diciotto anni di età e di diversi Paesi per testare l’efficacia dei loro vaccini contro il Coronavirus. Vogliono testarne la sicurezza e l’efficacia con diversi dosaggi e regimi. Sebbene il Covid non colpisca in particolar modo i più piccoli, gli esperti considerano un rischio lasciarli fuori, sia per la loro salute personale sia per quella di tutti: potrebbero diventare serbatoi da cui il virus può attaccare di nuovo.
Il CEO della Pfizer Albert Bourla ha annunciato la presentazione di nuovi dati sul loro vaccino riguardante i bambini della fascia di età tra 12 e 15 anni perché siano vaccinati prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Bourla ha annunciato in un comunicato stampa: Condividiamo l’urgenza di espandere l’autorizzazione del nostro vaccino all’uso nelle popolazioni più giovani e siamo incoraggiati dai dati degli studi clinici su adolescenti di età compresa tra i 12 ei 15 anni. Nel documento rilasciato dalla Pfizer si afferma tra l’altro:
“Nei partecipanti di età compresa tra 12 e 15 anni, BNT162b2 ha dimostrato un’efficacia del 100% e risposte anticorpali robuste, superiori a quelle riportate nello studio su partecipanti vaccinati di età compresa tra 16 e 25 anni in un’analisi precedente ed è stato ben tollerato”.
Al Buzzi, una clinica pediatrica di Milano, non hanno perso tempo. Per certe cose ci piace essere all’avanguardia. Hanno così avviato la sperimentazione su bambini da due mesi in su.
La sperimentazione riguarderà vari centri internazionali, tra cui la struttura milanese
Considerazioni finali
In pratica si sta dicendo alla gente: volete tornare alla normalità? Vaccinatevi!
La campagna vaccinale però è una trappola! Sappiamo, infatti, che spunteranno ceppi resistenti alla vaccinazione ossia le varianti selezionate proprio dal processo di vaccinazione di massa. La vaccinazione, inoltre, predispone oltre che alla miriade di effetti avversi immunopatologici anche al potenziamento della malattia.
I vaccinati (non sappiamo ancora quanti, per mancanza di dati) quando verranno a contatto con il virus selvatico effettivamente circolante rischiano il potenziamento della malattia (ADE), il loro sistema immunitario essendo come disarmato/spiazzato dalla produzione di anticorpi vaccinali efficaci solo contro il virus della prima ora e non neutralizzanti rispetto a quello selvatico effettivamente circolante. In altre parole, una parte dei vaccinati sono predisposti proprio dalla vaccinazione a manifestare le complicazioni gravi e fatali della malattia dalla quale si vorrebbero proteggere. I decessi che ne seguiranno rischiano di essere interpretati, giornalisticamente, come l’arrivo di nuove varianti aggressive del virus che provocheranno manifestazioni patologiche interpretabili erroneamente come la nuova covid 21-22… Se questa fosse l’interpretazione prevalente (l’affermazione di quella alternativa che addebita tali eventi alla vaccino resistenza e ai suoi effetti immunopatologici comporterebbe l’ammissione del fallimento della campagna vaccinale…) si prenderanno provvedimenti in piena coerenza con la logica corrente: riedizione della campagna vaccinale di massa nel mentre si continueranno a riproporre restrizioni e chiusure.
La quasi totalità delle persone stanno cascando nella trappola. Sono infatti indotte a pensare che basterà vaccinarsi perché l’incubo finisca.
Rischia, però, di accadere esattamente l’opposto. La vaccinazione perpetuerà questo stato di cose.
Si sarà notato il moltiplicarsi di servizi che parlano sempre più liberamente dei problemi economici del paese che nella prima fase venivano più regolarmente sottaciuti. Si moltiplicano denunce di stampa intorno all’aumento della povertà assoluta e relativa, fallimenti di imprese, difficoltà di larghi settori dell’economia a causa delle chiusure coatte ecc. ma sempre in relazione alla magica soluzione: la vaccinazione di massa…
Tutto ciò contribuisce a fare di chi non si vaccina il capro espiatorio della crisi in cui versa il paese.
In questa situazione limitarsi alla partita tra provax e novax potrebbe rivelarsi fuorviante e controproducente. Non è solo una partita tra tifoserie opposte. C’è ben altro in gioco.
Se non troviamo il modo di frenare e bloccare il processo in corso a velocità crescente il percorso di smantellamento del paese e della sua messa in stato di liquidazione potrebbe giungere alle sue estreme conseguenze.
Bisogna contrattaccare a tutti i livelli locale, nazionale, sovranazionale. Denunciare, in modo circostanziato, come hanno cominciato a fare molte associazioni giuridiche, appoggiate da sempre più cittadini consapevoli, perché i tribunali internazionali possano giudicare i responsabili di questo criminale stato di cose (5).
aggiornamento del 5 aprile 2021
Associazione CORVELVA Decreto Legge – Obbligo vaccinale per i sanitari? Resistete!
(1) Da COVID-19 Il vaccino Dott.ssa Loretta Bolgan
dal sito studi e salute . Altra opera citata a cura della dott.ssa Loretta Bolgan
VACCINO COVID-19 LE PIATTAFORME VACCINALI INNOVATIVE – PARTE SECONDA – TOSSICOLOGIA DEI VACCINI CONTENENTI LA SPIKE DEL SARS-COV-2
(2) Caccuri, F., Zani, A., Messali, S. et al.
A persistently replicating SARS-CoV-2 variant derived from an asymptomatic individual.
J Transl Med 18, 362 (2020). https://doi.org/10.1186/s12967-020-02535-1
https://translational-medicine.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12967-020-02535-1
Armengaud J, Delaunay-Moisan A, Thuret JY, van Anken E, Acosta-Alvear D, Aragón T, Arias C, Blondel M, Braakman I, Collet JF, Courcol R, Danchin A, Deleuze JF, Lavigne JP, Lucas S, Michiels T, Moore ERB, Nixon-Abell J, Rossello-Mora R, Shi ZL, Siccardi AG, Sitia R, Tillett D, Timmis KN, Toledano MB, van der Sluijs P, Vicenzi E. The importance of naturally attenuated SARS-CoV-2in the fight against COVID-19. Environ Microbiol. 2020 Jun;22(6):1997-2000. doi: 10.1111/1462-2920.15039. PMID: 32342578; PMCID: PMC7267670.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7267670/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33179934/
(3) Il dossier “Prevenzione e terapie” della dott.ssa Loretta Bolgan, raggruppa più documenti redatti in collaborazione con medici ed esperti qualificati nell’ambito della medicina funzionale e farmacologica per la prevenzione e la terapia dei vari stadi dell’infezione da COVID-19.
(4) Trattandosi di salvare vite umane dalla covid le pratiche e gli schemi terapeutici li conosciamo sin da marzo. Li hanno messi a punto sperimentando sul campo un foltissimo gruppo di medici di base contro i diktat dei protocolli di cura ufficiali. A certe condizioni le cure domiciliari precoci hanno un successo praticamente totale senza necessità di ospedalizzare se non in rari casi quando l’intervento con i farmaci che usano (tutti tradizionali = basso costo) non lo hanno potuto effettuare tempestivamente. Naturalmente molti parlano di terapia domiciliare anche quando essa non è effettuata tempestivamente né con i giusti farmaci… (dopo vigile attesa – della serie prima fai il tampone – intanto prendi tachipirina come dettato dai criminali protocolli nazionali)… Questi “illustrissimi” si fermano alla parola domiciliare. Più in là non vanno chi malauguratamente avesse bisogno si rivolga al gruppo che segue in rapidissima crescita oggi 280mila iscritti
https://www.facebook.com/groups/terapiadomiciliarecovid19
Riportiamo qui le informazioni del gruppo
Il gruppo nasce da un’idea dell’avv. Erich Grimaldi, del Foro di Napoli, il quale, nel corso della prima ondata, dopo aver fondato, nel mese di marzo 2020, il gruppo Facebook #esercitobianco, effettuava una serie di dirette live, onde collegare i medici del territorio di diverse regioni, al fine di ottenere una condivisione delle terapie attuate, in un contenitore unico d’informazioni, onde poter richiedere al Ministero della Salute, alla Presidenza del Consiglio ed a tutte le regioni, un protocollo univoco, a disposizione della medicina territoriale, senza discriminazioni sulle cure tra le regioni, per agire in scienza e coscienza ai primi sintomi, come già proposto da un gruppo di 100mila medici. Nasceva così il gruppo #terapiadomiciliarecovid19 in ogni regione, dove confluivano medici di ogni territorio, alcuni dei quali proponevano ricorso al TAR Lazio, per ottenere dapprima la libertà prescrittiva e, poi, la riabilitazione dell’uso off-label dell’idrossiclorochina (come sancita dal Consiglio di Stato, con ordinanza dell’11 dicembre 2020).Il gruppo, con pec del 30 aprile 2020, inviata alle predette istituzioni chiedeva, vanamente, al Ministero della Salute, alla Presidenza del Consiglio ed ai governatori di tutte le regioni di stilare un protocollo univoco di cura.Nelle more, nasceva il Comitato di scopo per il diritto alla cura tempestiva domiciliare nell’epidemia di Covid19, al quale tutti i membri del gruppo Facebook dovranno iscriversi, gratuitamente, onde supportare le iniziative legali, rivolte ad ottenere il diritto alla cura precoce.Il gruppo, poi, dal mese di agosto 2020, con l’inizio della seconda ondata, accoglieva i pazienti positivi sintomatici, divenendo un punto di riferimento importante, per centinaia di persone che, sentendosi abbandonate dei territori, trovavano conforto ed assistenza a distanza dei numerosi medici del gruppo.La predetta strategia evitava centinaia di ospedalizzazioni di pazienti supportati a distanza.Alcuni medici, poi, si riunivano in una chat di whatsapp, definendo uno schema terapeutico per la cura domiciliare del Covid19, condiviso da medici statunitensi come Harvey Risch e Peter A. McCullough.Il gruppo, altresì, oltre alla disponibilità dei medici, reperiva la disponibilità di altri specialisti:1) psicologi, psicoterapeuti e psichiatri si dichiaravano disponibili a supportare, in modo gratuito, pazienti covid, nella fase emergenziale;2) farmacisti si dichiaravano disponibili a reperire bombole d’ossigeno nonché a coordinarsi per reperire farmaci carenti;3) dietisti e biologi nutrizionisti si dichiaravano disponibili a supportare, in modo gratuito, la fase alimentare, di pazienti covid, nella fase emergenziale.
(5) così la recente sentenza del Tribunale di Bruxells che condanna il governo belga per le misure di lockdown imposte alla popolazione. La denuncia per iniziativa della Ligue Des Droit Humains
nonché la denuncia alla corte penale dell’AJA da parte del giudice Angelo Giorgianni, in qualità di Segretario generale dell’Organizzazione Mondiale per la Vita.
Medici e scienziati di 25 paesi hanno inviato oggi questa lettera al Direttore Generale dell’Agenzia Europea dei Medicinali, Emer Cooke, nella quale hanno ricevuto la risposta dell’EMA del 23 marzo 2021, secondo la quale l’ulteriore applicazione dei cosiddetti vaccini COVID sperimentali basati sull’ingegneria genetica sono più dannosi che utili, proprio sulla base dei dati forniti dalla stessa EMA. Ciò richiede l’immediata cessazione dell’uso sperimentale di queste sostanze sulla popolazione dell’UE, e quindi l’immediata cessazione di ogni ulteriore violazione del codice di Norimberga. Inoltre, l’ampio e illustre gruppo di medici e scienziati ha annunciato che intraprenderà azioni legali contro i responsabili presso l’autorità di controllo, a condizione che non agiscano immediatamente e quindi non rischiando ulteriori vite umane.
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