di Silvio Zagni.
L’occasione per il racconto di queste esperienze mi è stata fornita da un viaggio che tra Settembre ed Ottobre, per più di un mese, ho fatto con la famiglia in Sicilia, e più precisamente nel Trapanese, ad Alcamo.
Facendo alcune escursioni turistiche in siti di particolare interesse nelle vicinanze, ho avuto modo di verificare quanto sia cambiato, a seguito della situazione Pandemica, il modo di fare turismo e soprattutto di relazionarsi con le organizzazioni associative e con la stessa struttura sociale del territorio.
Per spiegare meglio cosa intendo mi servirò come esempio, di alcune situazioni che mi sono capitate e che mi hanno lasciato alquanto perplesso.
A fine Settembre mi sono recato in visita al parco archeologico di Segesta.
Da notare che nel sito ed in particolare nell’anfiteatro sono in programma quotidianamente spettacoli, come pure ci sono momenti di contatto tra il pubblico per l’utilizzo facoltativo di una navetta, ma entrambe queste circostanze non erano nel mio caso, riferibili a situazioni di possibile contagio, in quanto la mia visita veniva effettuata in tempi e con modalità diverse.
Appena entrato quindi, mi è stato immediatamente chiesto di esibire il Green Pass (che non avevo), e pertanto sono stato invitato a recarmi in una adiacente struttura dove avrei potuto fare “gratuitamente” un test (tampone) rapido. Il test si è svolto con le solite modalità, senza particolari sorprese per me e per diversi altri turisti.
Quello che mi ha lasciato perplesso è stata la facilità di accesso ad un test inutile, (era chiaro infatti anche al personale medico, che l’esito scontato era per tutti Negativo) ma che richiedeva una meticolosa identificazione personale. In pratica siamo stati tutti “schedati” ed è stata da parte del personale medico, una ulteriore occasione per ribadire la “necessità di vaccinarsi”.
E’ proprio vero che quando una cosa è “gratis” il valore “sei tu”.
Il secondo episodio mi è capitato la sera stessa al mio rientro ad Alcamo. Qui risiedo in un palazzo d’epoca proprio di fronte alla chiesa sconsacrata di S.Tommaso e che ora è la sede Rotariana di riferimento della zona. I due edifici sono a pochissima distanza tra loro, e quello che avviene nella sede Rotary si avverte immediatamente anche dalla mia residenza.
Quella notte intorno alla una, sono stato svegliato da un certo scompiglio che stava avvenendo nella viuzza che separa i due edifici. Dopo poco mi sono reso conto che aveva avuto luogo una riunione Rotary, ma che si era svolta con modalità alquanto insolite:
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- Prima di tutto l’orario – dalle 23,00 alle 1,30.
- Naturalmente non v’era traccia di regole – Mascherine, distanziamento, Green Pass o altro.
- Il tutto avveniva con una certa spavalderia sia per il rumore che per l’occupazione della strada con autoveicoli che avrebbero impedito l’accesso a chiunque altro.
La cosa però più sorprendente però, era costituita dai partecipanti e dal loro atteggiamento:
Si trattava infatti di pochi adulti e da alcune decine di ragazzi (circa ventenni) tutti in divisa e quasi indistinguibili tra loro – Camicia bianca, pantaloni short scuri, scarpe nere e pettinatura da “bravi ragazzi”. L’entusiasmo, soprattutto degli adulti era evidente, ma non si trattava di un atteggiamento normale.
Si trattava di un entusiasmo cattivo, come quello del tifoso allo stadio quando la propria squadra ha segnato un goal. L’impressione che ho avuto immediatamente è stata quella di far parte della squadra che invece quel goal lo aveva subito. Il pensiero che mi è venuto alla mente e che tutt’ora mi lascia perplesso, è quello di aver assistito ad una sessione di preparazione ed indottrinamento delle nuove generazioni di coloro che dovranno (grazie a quanto sta avvenendo, e a questo inedito regime sanitario) gestire un “Nuovo Ordine” che nulla avrà in comune con le regole Democratiche e Costituzionali che vorremmo venissero ripristinate.
Due giorni dopo mi sono recato in visita al Duomo di Monreale, meraviglioso monumento voluto da Guglielmo II, fra il 1172 e il 1176, e che rappresenta uno splendido esempio di architettura Normanna Nordeuropea arricchita da influenze bizantine e dell’arte araba.
Appena arrivato, nel pomeriggio mi sono trovato coinvolto, senza rendermene conto, nella cerimonia di investitura di un nuovo adepto dei Cavalieri di San Giorgio:
Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è un ordine religioso cavalleresco che gode del libero conferimento di un beneficio ecclesiastico da parte dell’Autorità Cattolica, è legato alla casata dei Borbone-Due Sicilie, ed in pratica rappresenta la elite economico-sociale Cattolica Siciliana e non solo.
Si trattava di una cerimonia ufficiale con i Cavalieri che esibivano un sontuoso mantello con stemma, accompagnati dalle rispettive signore che esibivano a loro volta un abbigliamento adatto all’occasione.
La Cerimonia si è tenuta all’interno del Duomo di Monreale con il beneplacito della Curia Trapanese in quanto la bandiera dell’ordine sventolava in bella vista sulle torri del Duomo.
Confesso che sono rimasto sinceramente impressionato dal trovarmi inserito in un contesto d’altri tempi ed in una compagnia che rappresentava una bella fetta dell’economia e del potere dell’Italia che fa capo al mondo Cattolico, e che senza pudori, stava rivendicando apertamente il proprio ruolo politico-economico.
Per motivi famigliari capito spesso da quelle parti (mia moglie è originaria di Alcamo) ma solo ora ho potuto assistere ad uno spettacolo simile che sicuramente è stato favorito dalla lontananza delle Istituzioni Democratiche conseguente alla situazione “Pandemica”.
A questi episodi, (tutti orientati al “Controllo” Demografico, Economico, Politico…) potrei aggiungerne anche altri…ad esempio mi è stato riferito che lì vicino, a Castelvetrano, (comune di poco più di 30.000 abitanti) anche la Massoneria sta dimostrando una nuova vitalità, tanto che esistono ben sette famiglie Massoniche e che la vita sociale ruota attorno ad esse.
Posso quindi concludere che la netta impressione che ne ho ricavato è stata che, poiché le Istituzioni Democratiche sono deboli e lontane, si stanno creando le condizioni per una formidabile accelerazione verso la ricostruzione della “Prima Repubblica” esattamente nei luoghi dove, dopo l’omicidio di Salvo Lima, si era interrotta.
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