Riprenditi il controllo (take back control) ovvero la Brexit e l’Europa

Take Back control, il documento che diede il via alla Brexit. La volontà di un paese di riprendere il controllo della propria Sovranità.

Tempo di lettura: 4 minutes
di Silvio Zagni.

Sono ormai passati più di cinque anni da quando si è svolto Il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione europea, anche noto come referendum sulla Brexit

Questo avveniva il 23 giugno 2016 nel Regno Unito e a Gibilterra; si è trattato di un referendum consultivo e non vincolante per verificare il sostegno alla continuazione della permanenza del Regno Unito nell’Unione europea. Il referendum si è concluso con un voto favorevole all’uscita dalla UE con il 51,89%, contro il 48,11% che ha votato per rimanere nell’UE.

 Sono ormai passati più di sei anni da quando Craig Oliver, allora direttore delle comunicazioni di David Cameron, e Dominic Cummings, direttore di “Vote Leave” e inventore dello slogan “riprenditi il controllo“, si individuano l’un l’altro attraverso le piattaforme della stazione della metropolitana di Moorgate ed iniziano un confronto polemico destinato a proseguire negli anni.

(da una serie di articoli de ”The Guardian”)

Il 30 Dicembre 2020, nell’ora cruciale e simbolica dell’addio all’Unione Europea, finalmente Boris Johnson ha potuto annunciare:

«Stasera lasciamo l’Unione Europea. Per molte persone, questo è un momento di speranza sorprendente, un momento che pensavano non sarebbe mai arrivato. E ci sono molti, naturalmente, che provano un senso di ansia e di perdita. E poi c’è un terzo gruppo – forse il più numeroso – che iniziava a temere che l’intera lotta politica non sarebbe mai finita. Capisco tutti questi sentimenti e il nostro lavoro come governo – il mio lavoro – è quello di riunire ora questo Paese e di portarci avanti».

dopo 47 anni di matrimonio spesso ad alta tensione.

«La cosa più importante è che questa non è la fine, ma l’inizio – ha aggiunto il premierÈ il momento in cui si apre l’alba e si alza il sipario su un nuovo atto del nostro grande “national drama”».

Con queste parole termina il percorso iniziato con il referendum del 2016 e ne inizia un altro di cui ancora oggi non conosciamo né gli esiti economici né quelli sociali, ma di cui possiamo intravedere le tappe e lo sviluppo.

Per questo ho allegato il documento (con relativa traduzione) presentato alla Camera dei Comuni nel Novembre del 2018 dal primo ministro Boris Johnson con cui si descrivevano i punti che sarebbero stati oggetto di discussione con l’Unione Europea.

Difficile a questo punto non intravedere analogie tra il percorso che ha potato all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea ed una possibile “road map” che dovrebbe permettere all’Italia di uscire dalla gabbia in cui si trova ora. Difficile non riconoscere anche il ruolo di una corretta presentazione del messaggio, ad un pubblico che non è mai stato correttamente informato: Quando si parla con la vicina della porta accanto, (che è immersa nelle preoccupazioni per il lavoro in famiglia, per problemi legati al sistema sanitario, scolastico o pensionistico, o anche solo ad una percepita insicurezza….) difficilmente lei riuscirà a collegare queste sue preoccupazioni con un lontano vincolo esterno e tanto meno con ignote norme provenienti da Bruxelles, e se poi affrontiamo il discorso usando termini come Italexit, che non hanno un semplice significato intuitivo, ed inoltre evocano anche più di tre anni di incertezze e confusione dell’analoga Brexit, il risultato sarà quello di una immediata chiusura del dialogo.

Molto meglio sarebbe, sfruttando l’esperienza ed il successo dei nostri cugini Britannici, fare riferimento ad espressioni molto più vicine al quotidiano come appunto, “Riprendiamoci il controllo”, che hanno il vantaggio di potersi riferire a concetti che si applicano a tutti i problemi che ho citato prima, ed in più coinvolgono la corresponsabilità di chi ci ascolta sulla necessità di cercare personalmente le corrette informazioni che mancano, e quindi di avere un ruolo attivo nella soluzione dei problemi.

Lo slogan originario poi potrebbe essere completato con un riferimento all’attualità aggiungendo anche un riferimento alle problematiche che si sono aggiunte in seguito legate alla gestione emergenziale ed autoritaria del problema Sanitario, per cui lo slogan diverrebbe:

Taking back control of our borders, money, laws, and health, while protecting our economy, security and Union”

Riprendiamoci il controllo dei nostri confini, denaro, leggi, e salute, ed assieme proteggiamo la nostra economia, sicurezza ed unità”.

Il retro pensiero corrispondente sarà: “Vuoi continuare ad avere un ruolo passivo e lasciare il controllo e la gestione dei tuoi problemi ad altre ignote e lontane autorità? Allora poi qualunque cosa succeda non ti lamentare!!!”

Oltre a questo “Riprendiamoci il controllo” fa riferimento a documenti ufficiali come quelli allegati che di per sé costituiscono una traccia delle cose da fare e possono rassicurare riguardo all’incertezza, troppo spesso evocata, del “salto nel buio”.

 Per questo vorrei che terminasse la sterile polemica che riguarda l’uso o meno del termine Italexit, (o di altre sterili forme di comunicazione analoghe) e che si pensasse seriamente a sostituirlo con una espressione molto più efficace e di successo come “Riprendiamoci il controllo”.

Solo così potremo imparare ad usare una nuova forma di comunicazione rivolta all’interlocutore dubbioso e sicuramente condizionato da una informazione mainstream contraria, e non solo ad un pubblico Sovranista, già di per sé convinto, ma sempre più scoraggiato dalla progressiva consapevolezza di non poter aggregare tutte le forze sane che potrebbero invece costituire quella coalizione politica maggioritaria, necessaria per raggiungere lo scopo. 


Presented to Parliament by the Prime Minister by Command of Her Majesty

La traduzione del documento la trovate a questo LINK

Da notare (da pagina 4 a pagina 12) la parte che fa riferimento ai punti specifici che sono stati oggetto fino ad ora di trattativa con l’UE, e che avrebbero dovuto essere discussi e concordati in futuro.


 

Commenta per primo

Lascia un commento